Le emozioni costituiscono una parte intrinseca dell’esperienza umana e influenzano i nostri pensieri, i nostri comportamenti e le nostre interazioni con il mondo esterno; nell’ambito degli ultimi decenni, lo studio connesso alle emozioni ha superato i tradizionali confini disciplinari, sviluppandosi in un ambito multidisciplinare che comprende psicologia, neuroscienze e chimica.
Il cervello rappresenta l’epicentro dell’elaborazione delle emozioni; in esso, miliardi di neuroni comunicano attraverso impulsi elettrici e segnali chimici.
Neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, la noradrenalina e l’acido gamma-aminobutirrico (GABA) esercitano una funzione essenziale nella regolazione dell’umore e delle risposte emotive.
Ormoni come il cortisolo e l’adrenalina sono parte integrante della risposta dell’organismo allo stress, andando ad interferire sulle emozioni; il rapporto interattivo tra ormoni e neurotrasmettitori evidenzia la complessità della regolazione emotiva.
I neurotrasmettitori costituiscono messaggeri chimici che svolgono un ruolo essenziale nella trasmissione dei segnali attraverso le sinapsi del cervello; regolano l’umore e le risposte emotive.
Nell’ambito dei neurotrasmettitori, maggiormente, studiati nel contesto delle emozioni vi sono la serotonina, la dopamina, la noradrenalina e l’acido gamma-aminobutirrico,
La serotonina è un neurotrasmettitore che svolge un ruolo significativo, in particolare nello stabilizzare l’umore e nel promuovere un senso di benessere; è sintetizzato a partire dal triptofano, e quest’ultimo deriva dalla dieta, principalmente da alimenti ricchi di proteine come tacchino, pollo, uova, formaggio, noci e semi.
In pratica, il triptofano è convertito in serotonina attraverso una serie di reazioni biochimiche; la serotonina si trova prevalentemente in tre aree principali del corpo, il tratto gastrointestinale, le piastrine del sangue e il sistema nervoso centrale.
La rilevanza della serotonina nel contesto della salute mentale è elevata; in tal senso, bassi livelli di serotonina sono stati collegati a disturbi dell’umore, tra cui depressione e disturbi d’ansia.
Ne deriva, quindi, come tali condizioni possono generare impatti sulla qualità della vita di un individuo; generalmente, in siffatte situazione si procede a terapia basata su una classe di farmaci nota come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
Gli SSRI operano impedendo il riassorbimento della serotonina nel cervello, incrementandone, in tal modo, la disponibilità; tale aumento dei livelli di serotonina contribuisce a migliorare l’umore, a rafforzare la stabilità emotiva e ad alleviare i sintomi associati alla depressione.
La dopamina è intimamente coinvolta nei processi che regolano le sensazioni di piacere, la motivazione e il meccanismo di apprendimento per rinforzo; essa è sintetizzata a partire dall’aminoacido tirosina, elemento costitutivo delle proteine, che subisce una trasformazione enzimatica per diventare dopamina.
Tale sintesi avviene principalmente in aree specifiche del cervello, in particolare nella substantia nigra e nell’area tegmentale ventrale; la substantia nigra è una struttura situata nel mesencefalo ricca di neuroni produttori di dopamina, mentre l’area tegmentale ventrale è parte dei circuiti cerebrali della ricompensa.
La noradrenalina agisce nella risposta fisiologica dell’organismo allo stress; nella condizione in cui l’organismo percepisce un pericolo, la noradrenalina è rilasciata, generando una serie di cambiamenti fisiologici che preparano il corpo a un’azione rapida.
Tale cambiamenti comprendono l’aumento della frequenza cardiaca, l’aumento del flusso sanguigno ai muscoli e il rilascio di glucosio dalle riserve energetiche; inoltre, la noradrenalina influenza in modo significativo vari aspetti della funzione mentale e della regolazione emotiva.
L’acido gamma-aminobutirrico (GABA), è un neurotrasmettitore che funge da principale messaggero chimico inibitorio; la sua funzione è destinata a mantenere il delicato equilibrio nell’ambito dei circuiti neurali, essenziale per il normale funzionamento del cervello.
La sintesi del GABA avviene a partire dal glutammato; tale conversione determina la regolazione dei segnali eccitatori e inibitori nel cervello, garantendo che l’attività neurale rimanga entro limiti ottimali.
Il cortisolo è associato allo stress; classificato come ormone steroideo, è prodotto dalle ghiandole surrenali.
In una condizione di stress, l’organismo avvia una cascata di eventi noti come risposta “lotta o fuga”, e in tale contesto è rilasciato cortisolo nel sangue; in pratica, il cortisolo regola il metabolismo incrementando la produzione di glucosio nel fegato attraverso un processo chiamato gluconeogenesi.
Inoltre, il cortisolo regola la risposta immunitaria; tuttavia, l’esposizione prolungata a livelli elevati di cortisolo genera effetti dannosi sulla funzione immunitaria, rendendo gli individui, maggiormente, suscettibili a infezioni e malattie.
Inoltre, giova evidenziare come esso possa influenzare la salute cardiovascolare, regolando la pressione sanguigna; nel corso dello stress, il cortisolo contribuisce a mantenere adeguati livelli di pressione sanguigna, assicurando che gli organi vitali ricevano un sufficiente apporto di sangue nel corso degli eventi stressanti.
L’ossitocina è prodotta nell’ipotalamo; una volta sintetizzata, è rilasciata nel flusso sanguigno dall’ipofisi posteriore, una piccola ma fondamentale ghiandola situata alla base del cervello, andando a favorire le connessioni emotive, incrementando i sentimenti di fiducia e di empatia, e promuovendo comportamenti sociali positivi.
L’adrenalina, o epinefrina, è un ormone e neurotrasmettitore implicato nella risposta dell’organismo allo stress; prodotta dalle ghiandole surrenali, il suo rilascio prepara l’organismo ad affrontare o a fuggire da una determinata situazione di pericolo..
Gli effetti dell’adrenalina sull’organismo sono immediati; in tal senso, si verifica un incremento della frequenza cardiaca, una dilatazione delle vie respiratorie consentendo un maggiore apporto di ossigeno, andando ad incrementare la disponibilità di energia stimolando la scomposizione del glicogeno in glucosio nel fegato.
In tal modo, si verifica un incremento dei livelli di glucosio; di contro, l’esposizione prolungata ad alti livelli di adrenalina può portare a disturbi d’ansia, in quanto il costante stato di allerta ed eccitazione genera oppressione per l’individuo.
FONTE
Afradi A., Tarahomi Ardakani H., Mousaee S., Malekpour O., Ramezanzadeh A., (2025), The Neurochemical Basis of Emotions: Bridging Psychology and Chemistry, International Journal of New Chemistry, 12(5), 1013-1028.
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