La bioenergetica rappresenta lo studio dell’elaborazione dell’energia, del consumo energetico all’interno dei sistemi biologici, della trasformazione e dell’utilizzo dell’energia da parte delle cellule viventi; in tal senso, consente di comprendere complessità dell’utilizzo dell’energia.
La bioenergetica, quindi, costituisce il settore della biochimica orientato ad approfondire l’insieme dei processi per mezzo dei quali le cellule adoperano, immagazzinano e scambiano energia; in essa vengono analizzati i processi cellulari, oltre a processi metabolici che possono portare alla produzione e utilizzazione di energia sotto forma di molecole ATP.
Nel contesto della bioenergetica, il contenuto energetico totale di un alimento è la quantità di energia rilasciata quando l’alimento brucia completamente nell’aria in anidride carbonica e acqua; l’organismo utilizza l’energia ottenuta dagli alimenti per tre scopi principali, quali il metabolismo basale, ossia l’energia utilizzata per svolgere le normali funzioni corporee, l’energia necessaria per la digestione e l’assorbimento degli alimenti, e l’attività fisica.
Il principale composto intermedio ricco di energia è l’adenosina trifosfato (ATP); l’ATP è un nucleotide composto da un’unità di adenina, un ribosio e un trifosfato, ed è una molecola ricca di energia, centro del flusso di energia chimica nelle cellule viventi.
Nouailhetas V. L. A., (2009), Bioenergética do metabolismo celular: ATP e exercício físico, Revista Brasileira de Fisiologia do Exercício, 8(4), 212-220.
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